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L’inflazione in Italia nel 2023 è stata stimata in media pari al 5.1%.

Che vuol dire? 😨 Ehm… in pratica…cioè…

Non temere, non sei solo tu a reagire così a questa domanda. Anche moltissimi adulti non hanno idea di che cosa sia l’inflazione e come funzioni.

Nelle righe che seguono proveremo a spiegarti cos'è l’inflazione

Lo sa sai da dove viene la parola “inflazione”? Dal latino inflatio, che vuol dire: “gonfiamento”. 

E l’inflazione altro non è che il “gonfiamento” - cioè l’aumento – costante e prolungato dei prezzi durante un determinato periodo di tempo. Quando sentiamo parlare di "inflazione", si riferisce al continuo aumento dei prezzi dei beni e dei servizi nel tempo. È un po' come quando vai al negozio di dolci e scopri che il prezzo dei tuoi dolcetti preferiti è aumentato. Questo accade perché i prezzi delle cose tendono a salire man mano che passa il tempo.

In effetti “aumento dei prezzi” è un sinonimo abbastanza buono di “inflazione”. 

Diciamo che l’aumento dei prezzi secondo gli studiosi può essere causato da:

Aumento della domanda: ci sono moltissime persone che vogliono comprare qualcosa (Domanda), e le aziende non riescono a produrre abbastanza di quel qualcosa (Offerta): questo fa salire i prezzi, come in un’asta

Aumento dei costi della materie prime e dell’energia (p. es l’elettricità per far funzionare le fabbriche o gli stipendi di chi produce le cose)

La quantità di moneta che la banca centrale fa circolare: se e persone hanno in mano troppo denaro rispetto a quello che le aziende possono produrre e loro acquistare, i prezzi salgono.

In parole povere, ci sono diversi motivi per cui l'inflazione si verifica. Uno dei motivi principali è che quando le persone hanno più soldi da spendere, sono disposte a pagare di più per le cose. Questa maggior disponibilità di denaro può essere causata da diversi fattori, come l'aumento dei salari o l'aumento della quantità di denaro in circolazione.

Poi ci sono cose che, rendendo difficile il trasporto delle merci o determinando una scarsità di determinati beni, possono causare l’inflazione: l’inflazione in Italia nel 2022 (e non solo in Italia) è influenzata anche dalla pandemia e dalla guerra in Ucraina.


L’inflazione come perdita di valore di una moneta 

Immagina adesso di avere 10 euro in tasca. Nel 2018 i prezzi erano più bassi e quindi con il tuo denaro riuscivi a pagarti una pizza margherita, una bibita e un crocchè. Oggi, a causa dell’Inflazione in Italia – cioè dell’aumento dei prezzi dal 2018 al 2022 – devi rinunciare al crocchè: i tuoi 10 euro adesso ti bastano solo per una pizza e una bibita. In altre parole il tuo potere d’acquisto è diminuito. 

Questo è un buon esempio di come l’inflazione impatti sulla nostra vita: riduce il valore del denaro che abbiamo in tasca, o in banca, o il valore dello stipendio dei nostri genitori: magari guadagnano sempre la stessa cifra, ma con quella cifra ci possono comprare meno cose di prima.

L’inflazione è una cosa negativa? 

Non necessariamente.

Un po’ d’inflazione non solo è un fenomeno normale, ma è anche positivo. Vuol dire che ci sono molte persone disposte a spendere del denaro per acquistare delle cose (la domanda) e che chi produce e vende quelle cose (l’offerta) può soddisfare tale domanda alzando un po’ i prezzi. Questo vuol dire che l’economia è in buona salute, c’è ottimismo.

Il problema nasce quando l’inflazione comincia a salire troppo, a “galoppare” come si dice.  Perché diminuisce il valore della moneta di giorno in giorno, e anche il nostro potere d’acquisto e il denaro rischia di diventare carta straccia. Che paura!

Cosa vuol dire “aumento dell’inflazione”? 

Occhio qui, perché questo è un passaggio importante. Quando si parla di aumento dell’inflazione non vuol dire che i prezzi stanno aumentando. In una situazione economica normale i prezzi aumentano sempre un po’. Vuol dire che sta aumentando la velocità con cui i prezzi crescono. Al contrario se diciamo che “l’inflazione sta scendendo” vogliamo dire che i prezzi stanno salendo meno velocemente.

Il sistema di calcolo dell’inflazione 

Ma come si fa a stabilire quando i prezzi salgono e di quanto? E soprattutto, i prezzi di che cosa? A calcolare l’inflazione in Italia ci pensa l’Istat - Istituto Nazionale di Statistica, con il suo famoso indice dei prezzi al consumo.Immagina una lista di beni e servizi (il cosiddetto paniere Istat) dove c’è una serie di prodotti e di servizi che le famiglie acquistano: dai biscotti al parrucchiere, dal costo dell’elettricità a quello delle sigarette e via dicendo. L’Istat monitora l’andamento dei prezzi di questi beni e servizi e le quantità che le famiglie acquistano per ciascun bene. Confrontando i prezzi da un anno all’altro, e monitorando quanto hanno speso le famiglie per acquistare ogni tipo di bene o servizio, l’Istat misura l’andamento dell’inflazione.Cosa importante da sapere: controllare che nei paesi che hanno come moneta l’Euro l’inflazione non sia troppo alta né i prezzi scendano drasticamente. Si chiama stabilità dei prezzi ed è una delle condizioni per cui i vari paesi possano restare nell’Euro.

Il tasso d’inflazione 

Il tasso d'inflazione è la cifra percentuale che esprime la variazione del livello generale dei prezzi rispetto all’anno precedente. Quando senti parlare di “tasso d’inflazione al X per cento” ci si riferisce proprio a questo. 

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